Undicesima camminata Invillino 17 luglio 2024

11^ camminata di mercoledì 17 luglio con tempo di ore 2.30 circa su pista ciclabile e strade asfaltate a scarso traffico.

Dopo aver lasciato il parcheggio del Bravimarket a Gemona, riducendo le auto ci siamo diretti a Borgo Invillino dove abbiamo parcheggiato gli automezzi. Vicino c’è l’interessante chiesetta di S. Maria del Sasso.

Si tratta di un edifico sacro situato sulle sponde del Tagliamento alla confluenza con il torrente Vinadia. Fu costruita in forme tardogotiche tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI. Il santuario è intitolato alla Visitazione dì Maria e vi è venerata anche la Madonna della Neve, culto attestato per la prima volta in una visita pastorale del 1602. Il santuario godette di prosperità e di notevole frequentazione soprattutto nei secoli XVl e XVIl anche se un certo Prampero, pievano di Ciconicco, scrisse già intorno al 1500 che il santuario era una delle mete di pellegrinaggio preferite in Carnia. Si ritiene che un primo luogo di culto risalente al XII – XIII secolo, costruito sopra un macigno a ridosso del Tagliamento fosse stato distrutto dalle piene del fiume. Le date del 1632 e del 1696 visibili all’interno, segnano probabilmente date di restauri. La chiesa venne danneggiata dai frequenti terremoti che funestarono la zona, più recentemente quelli del 1928 e del 1976. Ma maggiori danni doveva subire nell’anno 1944 per opera delle truppe cosacche al seguito di quelle tedesche.

Abbiamo proseguito per la ciclabile e lungo il percorso abbiamo potuto vedere l’imponente opera idraulica che porta le acque verso il lago di Verzegnis. Siamo infine giunti alla chiesa dedicata anch’essa a S.Maria e visitato gli interessanti scavi sovrastanti, compiuti dall’Università di Monaco negli anni 70. Sono venuti alla luce i resti di un imponente complesso culturale tardo gotico, costituito da un grande edificio edificato a partire dal V secolo d.C. su un’area già utilizzata fin dal IV secolo d.C. come cimitero degli abitanti del vicino insediamento di Colle Santino. Dopo un incendio avvenuto tra la fine del VI secolo d.C. e i primi del VII secolo d.C. la chiesa più antica venne smantellata e sopra si costruì una nuova chiesa a pianta rettangolare che si conservò fino a circa la metà del IX secolo d.C.
La prima chiesa appartiene al tipo di chiese paleocristiane a pianta rettangolare, prive di abside. I muri erano costruiti con la tecnica a “spina di pesce”. Grazie agli scavi è possibile ammirare i resti della pavimentazione, costituita da mosaici con tesserine policrome.

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