Si racconta la vita di Enrica Calabresi, importante scienziata nata a Ferrara nel 1981. Laureatasi giovanissima in scienze naturali ottenne il diploma di abilitazione alla docenza. Perse nella prima guerra mondiale l’uomo che amava. Ebbe poi la cattedra di Entomologia agraria presso la facoltà di Agraria dell’Università di Pisa. Nel 1933 dovette rinunciare al posto di assistente all’Università di Firenze per far posto a Lodovico di Caporiacco, fascista della prima ora. Cacciata anche dall’Università di Pisa perché ebrea, in seguito alle leggi razziali, insegnò nella scuola ebraica di Firenze, dove studiavano i ragazzi ebrei cacciati dalle scuole. Scelse di non fuggire dall’Italia, venendo arrestata nel gennaio del 1944. Incarcerata nel carcere femminile di Santa Verdiana a Firenze, decise di suicidarsi con un veleno.
Di questa importante scienziata si era persa memoria, anche se aveva scritto molti testi importanti sullo studio degli insetti, che sapeva riprodurre nei minimi dettagli.
Essendosi suicidata prima di essere deportata non risultava in quegli elenchi. Il libro di Paolo Ciampi ha raccontato la sua storia, cercando di strappare il suo nome all’oblio della storia. Il film documentario di Ornella Grassi, inquadrando la vita di questa scienziata nel periodo storico, ne descrive la forza e la resilienza. Intervista persone che l’hanno conosciuta, in particolare Francesco, il caro nipote.
In questi giorni è stata messa una pietra d’inciampo a suo nome a Firenze.
La regista a fine proiezione ha discusso con i ragazzi del perché scegliere di parlare di questa donna e del tempo necessario a produrre i documentario.
Il docu/film è stato sucessivamente riprodotto a Comeglians, presso la Sala Alpina, grazie all’impegno dell’Auser Carnia. Anche in questa sede Ornella Grassi si è confrontata con il pubblico.